Partiamo dal presupposto che non amo essere espansiva con le persone che conosco poco, figuriamoci da un estraneo. Ma credo sia normale per tutti, no?
Come accidenti ti viene in mente di fare un gesto del genere, entrare nella mia sfera privata.. cazzo un po' di psicologia.. le basi proprio! Va beh, ma che voglio pretendere.
In ogni caso mi ha lasciata inviperita tutto il giorno, ma non tanto per il gesto, ma perchè non gli ho tirato un calcio nelle palle e mi son trattenuta... PERCHE'?!?!?
Così, ieri, sono andata in mezzo alle cave e alla foresta a camminare. Mi sentivo un elefante nella jungla. Uno spettacolo.
Di rientro ho trovato nella biblioteca dell'ostello il libro di Hesse "Siddharta", mi sono posizionata sul divano bella comoda, una tazza di tea ed il libro. Da quanto non lo facevo. Mi sembrava di essere a casa (beh, con un po' più di gente in giro).
Stamattina ho salutato i miei compagni di stanza, che pazzi Robert e Birgit. Lei è una grande, bellissima donna, sempre entusiasta e sorridente. Da Colonia a Tokyo in bici. L'ho convinta ad andare a visitare Shikoku, ovviamente.
L'autobus per le Cameron non si poteva definire un mezzo di trasporto, ma una carretta con le ruote che non so come abbia tirato sulle salite. In ogni caso sono arrivata e la notizia è che fino al 27 o 28 non ci sono mezzi che vanno alle Perhentian. Volendo qui ci sono un sacco di trekking da fare e per ora starò qui fino al 26. Magari più tardi vado anche a capire se è il 27 o 28. Perchè se fosse il 27, posso anche farci un pensiero, altrimenti poi mi rompo.
Ho visto delle cascate qui vicino, ci sono le colline del tea da vedere, che volevo vederle con l'alba, ma domani c'è nuvoloso tutto il giorno, ma non importa. Saranno ugualmente bellissime e non vedo l'ora di fare qualche foto ai raccoglitori o almeno spero si possano fare.
Mi piace da matti questo genere di posti.
Per il resto?! Beh, c'è poco ormai da dire e lo vedo. Si vede. Credo di aver ricevuto tutte le risposte di cui avevo forse bisogno. No, non sono chiaramente felice, ma più di così non posso fare.
Credo che comunque il senso mi perseguita e mi perseguiterà sempre. Quel velo c'è e rimane. Rimango imbambolata a pensare. La gente mi parla e non l'ascolto, nonostante le guardo negli occhi. Ma dopotutto, cosa potevo pretendere.
Sì, saranno sempre gli stessi discorsi, ma è il mio diario.
E quindi nulla. Anche la speranza è stata chiusa nel cassetto, come i sogni e le emozioni, quelle profonde, e fare come se nulla fosse ritornerà ad essere un'abitudine, già sperimentata più volte e che ormai vesto bene.