E’ una giornata un po’ così oggi, forse perché la sto impegnando a scrivere e a cercare di terminare la guida del pellegrinaggio di Shikoku.
Però il mio pensiero, ma come sempre, finisce lì, e bussa a quella porta e mi sale un po’ di tristezza.
Vorrei sapere cosa fai, come stai, che progetti hai e cosa stai organizzando, vorrei ricevere un tuo messaggio ed una tua foto o una chiamata, vorrei sapere se ci sono ancora nei tuoi pensieri oppure sono già sparita o qualcuno ha preso il mio posto.
Vorrei sapere come la gente può sciacquare via dal cuore, dei momenti così belli che nemmeno il più bel viaggio del mondo può regalarti.
Pensieri che vanno forse contro tutto il lavoro che sto facendo, ma che ogni tanto tornano. Ogni tanto, perché sono più le volte che penso che meglio così, che è giusto così, che non si può pretendere nulla in queste condizioni. Ma poi cado spesso nella speranza che qualcosa possa essere, in un futuro, perché ancora credo che questa cosa che c’è stata non è finita, che il legame c’è ancora, che insieme può andare.
Poi vedo la realtà, però, e la realtà è un’altra. e dopotutto, non c’è nessuno che mi aspetta o che ha questi miei stessi pensieri. Perché come dice il mio amico Chris “Life is a kick in the bollocks” e questa è l’unica vera verità.